Sono passati mille anni di queste tredici vite
Ma il mio pensiero indugia ancora a quelle sere d'estate
Quando si rubavano pannocchie alle vicine
In barba ai cani da guardia e agli occhi attenti d'un frate.
E chi di noi non ha mai pensato a com'è strana la vita
Che un giorno ti prende e ti conduce lontano
Tra paesaggi innevati e dalla luce sbiadita
E ti priva di colpo del calore della sua mano.
Sono nato in quegli anni di mezzo in cui era facile cadere
Alle lusinghe di una P38 o di una Alfa 2000
Per me semplicemente una Eko sei corde
E gli anacronismi di Pavese e Neruda.
Ma un tempo si aveva la forza per ricominciare
Ma un tempo si aveva qualcosa da cambiare
Ma un tempo si aveva un futuro per sperare
Un tempo si viveva sui monti e sul mare.
E che siamo soli in questo mondo affollato
Dalla stupidità e dalla follia della gente
È un assioma indigesto però l'ho accettato
Senza traumi eccessivi, reazioni violente.
E Radio Guevara lanciava messaggi e canzoni
Quante lagrime calde nella mia camicia stretta
Nei miei sentieri diversi e nelle ribellioni
A quelle pance e cravatte e alle feste di borgata.
Com'è bello il giardino in questi giorni d'autunno
Che esalta i suoi frutti e ne rivela i colori
Vorrei essere vento per volar fino a giugno
Per carpirne i segreti e respirarne i colori.
Il testo e traduzione di Radio Guevara in italiano è interpretato da Pippo Pollina sono proprietà dei rispettivi autori, gli artisti e le etichette discografiche. Si deve sapere che il testo e traduzione in italiano da Radio Guevara - Pippo Pollina solo a scopo didattico e se ti piace la canzone che si dovrebbe prendere in considerazione acquistare il CD dal sito ufficiale di